Fibromialgia: finalmente si guarisce senza farmaci

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Come si diagnostica? 

La diagnosi si basa sostanzialmente sui sintomi che il paziente lamentaGli esami biologici e le indagini strumentali sono generalmente nella norma ma possono essere solo utili per escludere altre malattie.

L’American Concil of Rheumatology ha selezionato 18 punti e richiede 11 punti dolorosi (WOLF, 1994) ma il Dr Jean Seignalet, medico specializzato in immunologia e compatibilità dei trapianti di organi, ne descrive 22 e fa la diagnosi quando 14 sono dolorosi. (Sembra  un po superficiale come diagnostica).

Il trattamento

Nessun trattamento farmacologico è efficace sui sintomi e nemmeno in grado di guarire la fibromialgia.
Fronte alla resistenza dei farmaci alla malattia, il professore Jean Eisinger, medico reumatologo e ex-direttore del servizio di reumatologia dell’ospedale di Toulon, propone secondo il caso medicazione in tiamina, magnesio, fosfocreatinina, salbutamolo, triiodotironina, alprazolam, ciclobenzaprina, 5-hydroxytriptofano, capsaicina. Questa purtroppo non tratta la causa della fibromialgia ma solo qualche possibile conseguenze metaboliche della malattia.

In chiropratica, analizziamo le condizioni del paziente a livello strutturale, metabolico ed emozionale.

Nel livello strutturale la nostra esperienza mostra che il 90-95% diagnosticato come fibromialgico presenta in realtà una tensione della dura madre. La dura madre è una membrana che avvolge il cervello e che è unita a tutte le suture craniche, scende all’interno delle prime tre vertebre cervicali, fino ad attaccarsi all’articolazione sacro-coccigea.

Qualsiasi trauma fisico, cadere sui glutei, colpo di frusta, partorire, etc… può causare tensione nella dura madre e bloccare il movimento respiratorio tra il cranio e il coccige risultante una disfunzione fisiologica del sistema neuro-muscolo-organico-scheletrico e della pompa del liquido cerebro-spinale. Normalmente la dura madre non è sotto tensione e permette il movimento libero del midollo spinale all’interno della colonna vertebrale.  Quando essa va in tensione può però creare irritazione alle suture craniali, alle vertebre e ai nervi provocando dolore in diverse parti del corpo. Un’altra conseguenza della tensione durale potrebbe essere l’impedimento del flusso naturale del liquido cerebro-spinale che è stimolato dalla respirazione come una pompa: molte volte la tensione durale blocca questo meccanismo creando una debolezza generale di tutti i muscoli e di conseguenza mialgia o dolori ai muscoli. Quando la dura funzione normale ( di solito dopo tre a quattro trattamenti) e importante che il paziente praticate attività  fisica adattata  alla sua fisionomia seguendo le indicazione del chiropratico.

Anche il livello metabolico deve essere analizzato, il dottore Seignalet descrive questa malattia come una sindrome di “fouling o incrostazione”. L’inadattabilità degli enzimi umani a alcuni alimenti moderni ha effetti sull’intestino. Questi alimenti non vengono eliminati totalmente. Molecole troppo voluminose e indistruttibili, cosi come peptidi si accumuleranno nel tratto digestivo. Batteri patogeni vengono creati e i leucociti li attaccano rilasciando molecole e peptidi indistruttibili per gli enzimi entrando in un circolo vizioso. Finché le difese della mucosa reggono, una cattiva alimentazione non ha conseguenze gravi ma a poco a poco, la mucosa dell’intestino si deteriora e diventa permeabile. Le grandi molecole e peptidi entrano nel sangue a ostacolare il funzionamento delle cellule.

Quindi è necessario adottare una dieta in grado di ripristinare l’intestino come filtro. impedendo molecole indesiderate passare nel nostro corpo, si ferma così la sorgente patogeno della malattia. È raccomandabile una dieta ipotossica per scaricare le molecole dannose, rendere permeabile la mucosa dell’intestino, pulire la matrice extracellulare dalle cellule sporche.

Questa dieta è costituita per 6 punti:
– Esclusione di latticini di origine animale
– Esclusione di cereali geneticamente mutati (solo sono autorizzati: riso, sesamo, saraceno)– Esclusione di prodotti troppo cotti (preferire la cottura a vapore o cottura sotto 110°C)
– Esclusione di oli raffinati (preferire oli “bio” d’oliva, noci e onagro)
– Consumare un massimo di prodotti “bio” (per evitare l’ingestione di additivi, ormone, antibiotici, tranquillanti, pesticidi).
– Consumare integratori vitaminici.

Lo stress emozionale può interferire nell’equilibrio fisico di un paziente cambiando la chimica del corpo, iniziando cambi ormonali e particolarmente nella produzione di adrenalina per le surrenali.
Il soggetto resiste a uno stress cronico (conflitto familiare, professionale, molestie, sindrome da burnout …) e dopo si stanca. Il paziente entra allora in un circolo vizioso. Il fatto che i sintomi della fibromialgia peggiorano dimostra la relazione tra lo stress emozionale e la fibromialgia.
Gli studi mostrano anche che la soglia di tolleranza allo stress è molto più bassa nei pazienti con fibromialgia. Se gli stress associati a situazioni prolungate di stress fisico ed emotivo continuano sopra  questa soglia, c’è un esaurimento delle risorse.
La fibromialgia può essere considerata come una conseguenza di questi disturbi e lo stress un fattore aggravante.Stress, ansia e depressione possono essere vissuti come conseguenze delle sindromi. Altre concezioni psicologiche danno stress, ansia e depressione come causa.

Il vostro chiropratico con formazione in kinesiologia applicata, in Bio Energetic Synchronization Tecnique (BEST) e Total Body Modification (TBM) può aiutare moltissimo in questo aspetto della sindrome.

La chiropratica ha tutta la legittimità per analizzare e trattare questa sindrome come sottolinea lo studio pubblicato nel 2015 sulla rivista Rheumatology International.

Grazie alla Kinesiologia Applicata, tramite i test muscolari, il Dott.Mathieu Vouillamoz non è solo in grado di identificarla ma anche di correggerla.

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